Dermatologia - Dermatiti: Dermatiti da parassiti

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Numerose dermatiti possono essere causate dai parassiti.

Il tratto caratteristico è generalmente rappresentato dal prurito e dalla manifestazione rossa puntiforme che, improvvisamente, insorge su una cute normale.

È sovente difficile porre una diagnosi precisa del parassita chiamato in causa, poiché ciò che noi vediamo sulla cute e quello che risente il paziente non sono spesso nient’altro che le conseguenze del veleno inoculato o dei frammenti di parassita che muore a livello intra-cutaneo.

Talvolta, per contro, la messa in evidenza del parassita è possibile sia all’occhio nudo (in caso di pidocchi, per esempio) sia a livello microscopico (in caso di sarcoptes scabiei, fig. 2,  l’agente patogeno della scabbia).

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Di seguito tratteremo cinque parassitosi che, comunemente, possiamo riscontrare alle nostre latitudini.

La pediculosi

Generalmente si distinguono tre entità clinico-eziologiche nell’ambito della pediculosi, a noi nota come affezione da pidocchi:

1. Pediculosis capitis

La sua diffusione non conosce frontiere, anche se una maggiore incidenza è a noi nota nei paesi in periodi bellici, di carestie o di miseria.

L’infestazione da parte del pediculus humanus capitis è più frequente nell’età scolare e colpisce soprattutto i bambini con capelli lunghi e sottili.

Il contagio, oltre che diretto, può essere mediato da spazzole, pettini, capelli ecc.

Si pone la diagnosi grazie all’accurata osservazione dei capelli, soprattutto per il prurito localizzato nelle sedi occipitali del capo.

Per la terapia si prescrivono prodotti a disposizione nelle farmacie, ad uso locale.

Non è necessaria una rasatura totale dei capelli, quantunque il trattamento si attui meglio in soggetti con capelli corti.

Si cerca di evitare l’uso di polverizzazione che potrebbero causare un peggioramento dell’asma a chi ne soffre.

I derivati del malatione o dei piretri (permetrina) vanno preferiti al lindane, prodotto quest’ultimo efficace ma che rappresenta una controindicazione per una donna incinta e che deve essere utilizzato con particolare prudenza in caso di bambini di età inferiore ai due anni.

Da ultimo è necessario indagare l’ambiente familiare e scolastico al fine di prendere le dovute misure epidemiologiche indispensabili.

2. Pediculosis corporis

La pediculosis corporis è oggigiorno rara e colpisce soggetti incuranti della pulizia (nomadi, girovaghi, soggetti affetti da deficienze immunologiche, ecc.).

3. Pediculosis pubis

La diffusione della pediculosis del pube è pure correlata all’igiene individuale, alla promiscuità e alla prostituzione.

Il medico ed il dermatologo in particolare ricercano sovente altre malattie a trasmissione sessuale concomitanti, visto che questa patologia può essere un indizio per un comportamento a rischio sessuale. 

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La scabbia

La scabbia umana è una dermatite parassitaria contagiosa causata dal sarcoptes scabiei hominis (fig. 2), assai pruriginosa a diffusione, talvolta, epidemica sia pur non necessariamente legata, come avveniva in passato, a fattori igienico-ambientali.

La malattia è diffusa in tutto il mondo ed il contagio è determinato dalle femmine fecondate dell’acaro.

Il contatto può essere diretto, talora per via di contatti sessuali oppure mediato dalle lenzuola, indumenti, sacco a pelo, ecc., oppure da animali domestici.

L’incubazione è variabile da alcuni giorni a più settimane.

L’acaro, una volta allontanato dalla pelle, soccombe in pochi giorni.

La diagnosi è confermata dalla valutazione clinica che mette in evidenza delle lesioni cutanee caratterizzate da un “cunicolo” che costituisce in via sotto-epidermale la zona dove risiede la femmina fecondata di sarcoptes.

Trattasi di un piccolo canale sottocutaneo tortuoso della lunghezza variabile da alcuni millimetri a mezzo centimetro il più delle volte presente negli spazi interdigitali delle mani.

Le lesioni pruriginose, che si manifestano con intenso prurito tipicamente al momento di coricarsi, è riscontrabile nelle regioni anatomiche degli spazi interdigitali delle mani, dei polsi, delle ascelle, delle regioni peri-capezzolari e della regione dei glutei.

A livello degli organi genitali, se il processo dell’affezione dura da alcune settimane, si manifesteranno delle lesioni nodulari rosse estremamente pruriginose a livello del prepuzio e, talvolta, dello scroto: sono zone anatomiche molto significative per un decorso cronico della scabbia.

Il medico cercherà di mettere in evidenza microscopicamente l’agente causale prelevando dell’epidermide a livello interdigitale, ma non sempre questa tecnica è sufficiente per accertare la presenza del parassita ed è per questo che la scabbia, anche solo sospettata, va comunque curata.

La terapia prevede applicazioni di anti-parassitari (ad es. Jacutin emulsione o crema) da applicare con molta precisione, anche dal partner.

La cura sarà completata dal cambio di tutta la biancheria e le lenzuola dopo aver terminato la stessa.

In soggetti con cute secca la terapia anti-parassitaria crea un’irritazione: il paziente risentirà ancora del prurito non più dovuto alla scabbia, ma ad un’esacerbazione della dermatite eczematoide.

In questo caso il medico prescriverà una cura sintomatica.

Tutte le manifestazioni devono scomparire entro una settimana.

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La dermatite del nuotatore

Casi sporadici sono stati registrati, in Ticino, quest’estate, caratterizzati da un prurito dovuto al contatto di cercarie, prodotti dai parassiti della classe della bilarziosi o scistosomi generalmente provenienti dalla famiglia dei trematodi (vermi piatti quale il trichobilharzia szidadi): è una reazione della pelle causata da un piccolo parassita acquatico.

Gli scistosomi sono il microscopico stadio larvale di certi vermi piatti che vivono in molti laghi e stagni laddove la temperatura supera i 20° C; questi parassiti si trovano nel tratto intestinale di alcuni uccelli acquatici.

Una volta eliminati dall’ospite, l’uovo di schiude nell’acqua ed il parassita entra nel suo stadio libero acquatico; il prossimo ospite è un mollusco o un serpente d’acqua dove, dopo aver trascorso circa un mese all’interno dell’ospite, lo scistosoma scava la sua via di uscita e cerca, ancora una volta, di trovare un uccello ospite per ricominciare lo stesso ciclo.

Lo scistosoma diventa un problema anche per l’uomo quando, galleggiando sulla superficie dell’acqua in cerca di un ospite appropriato, viene a contatto con un nuotatore.

L’uomo non è un ospite adeguato per questi vermi piatti, ma ciò non impedisce al parassita di infiltrasi sotto la pelle, sopravvivendovi poco tempo.

Si forma così una macchiolina rossa pruriginosa simile a quella di una puntura di zanzara: è la tipica reazione dell’organismo umano contro un corpo estraneo.

É utile l’applicazione di creme cortisoniche nei casi di forte prurito.

La dermatite non è contagiosa e non si diffonde ad altre parti del corpo.

Il grattarsi intensamente può infiammare la cute e, in soggetti dalla pelle secca,  sviluppare delle infezioni superficiali da stafilococco.

Come prevenire?

Consiglio di fare la doccia subito dopo il bagno ed asciugarsi accuratamente, limitare i bagni alla riva ma spingersi in acque più profonde ed evitare le rive non ripide e ricche di canneti.

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Larva migrans (fig. 3)

È una manifestazione cutanea caratterizzata da un tortuoso percorso di colore rosso che si manifesta sui piedi o sulla schiena, dovuta alla penetrazione trans-epidermica di larve da anchilostomi che infestano diverse specie animali.

L’uomo si contamina a contatto con il suolo sporcato da prodotti di defecazione animale.

La migrazione parassitaria progredisce sulla pelle da qualche millimetro a un centimetro al giorno e può durare diverse settimane.

Dopo questo periodo generalmente la larva muore e la guarigione clinica avviene spontaneamente.

L’aspetto tortuoso e non doloroso della lesione sono tipici e il soggiorno del paziente in un paese endemico permettono una diagnosi precisa.

La terapia, non sempre necessaria, consiste in un vermicida per via orale o in applicazioni di creme anti-parassitarie.

Questa parassitosi non è contagiosa e resta come ricordo curioso di vacanze passate su spiagge lontane.

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Trombidiosi o trombiculosi da acari dell’autunno (fig. 4) (“gratirola” o “fuoco selvatico”)

Nei periodi estivi l’uomo a contatto con la natura e dopo giardinaggio o passeggiate nei boschi e nei prati può contrarre questa dermatite pruriginosa molto fastidiosa, causata dalle larve di acari di cui sono note circa una ventina di tipi.

Si manifesta con piccolissime lesioni rosse nelle pieghe del nostro corpo (per es. elastici degli slip o del reggiseno) dove la pressione trattiene i parassiti a contatto con la pelle.

Questa dermatite, non contagiosa, va curata, in caso di prurito intenso, con derivati del cortisone; non sono necessari lavaggi particolari degli indumenti.

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© Dr. S. Gilardi, SpazioSalute, pubblicato il 12.09.2005, aggiornato  il 01.04.2006 07:26:26