Calvizie - Alopecia: Alopecia androgenetica

Consiste, pur con alcune differenze nei due sessi, in una caduta dei capelli d’intensità e d’estensione variabili da individuo ad individuo che risparmia le zone marginali laterali e posteriori del capo.

Tale processo è irreversibile.

L’alopecia androgenetica è il risultato dell’azione degli androgeni (= ormoni maschili) comunque presenti anche nella donna (seppur in minor misura) sui follicoli pilosebacei (le “radici dei capelli”) più sensibili ad essi a seguito di fattori quali la predisposizione genetica, la razza, l’età.

Questa affezione negli uomini inizia di solito dopo la pubertà tra i 18-20 anni con un arretramento del margine anteriore del capillizio ed un diradamento dei capelli nelle parti superiori. Ha luogo in seguito una successiva estensione dell’alopecia, variabile da individuo ad individuo, fino alla calvizie ippocratica.

Nelle donne l’inizio si situa di solito verso i 26-30 anni, con una rarefazione uniforme dei capelli la quale rimane confinata, il più delle volte, nella regione del vertice.

L’alopecia androgenetica è una predisposizione individuale su base genetica e come tale quindi non guaribile ma, fotunatamente, curabile al punto di riuscire a frenarne in buona parte l’evoluzione.

Le terapie oggi a disposizione permettono, se applicate costantemente, di rallentare la perdita progressiva dei capelli.

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© Dr. S. Gilardi, pubblicato il 30.06.2004, aggiornato  il 08.02.2009 12:52:03