Questa sezione di Dermastudio sulle allergie presenta le seguenti cause:
le possibili diagnosi, la prevenzione e le cure.
Nascita e sviluppo dell'allergologia
Nel 1859
l'inglese Charles Harrison Blackley (1820-1900) dimostrò scientificamente che
i pollini presenti nell'atmosfera erano la causa
del raffreddore da fieno.
Intuì questa verità quando un mazzo di fiori di campo colti dai suoi
figli gli provocò un forte attacco d'asma. Inventò in
seguito un ingegnoso captapollini che attaccò a
dei palloni aerostatici per
misurare il contenuto di pollini nell'aria
e giunse così a definire e
caratterizzare la malattia del raffreddore da fieno.
Dopo questi
lavori pionieristici la medicina,
in particolar modo la branca che
si occupa delle allergie (la
"allergologia"), ha dedicato lunghi
studi ai processi allergici causati
dai pollini di determinate piante. Nel 1906 von Pirquet coniò il termine
allergia dalle parole greche "ALLOS" (significa: differente, cambiamento)
e "ERGON" (significa: lavoro, azione).
Nel 1923 Coca
e Cooke hanno coniato il termine di atopia (significa: inabituale, particolare)
caratterizzando così quella che oggi viene identificata come una particolare
disposizione genetica a scatenare reazioni esagerate (mediante meccanismi
immunologici) dopo contatto con sostanze comunemente presenti nel nostro
ambiente.
Con questo
concetto si è dunque affermata pure la possibilità di predisposizione genetica
a sviluppare reazioni allergiche, fatto questo che facilita, da una parte, il
processo diagnostico e dall’altra implica, alla luce delle conoscenze attuali,
la messa in atto di efficaci misure di prevenzione per le generazioni future.
L’incidenza
delle allergie nella pratica quotidiana medica è nota: oltre il 20% della
popolazione presenta una volta o l’altra nella propria vita una crisi di
orticaria .
Malgrado quest’alta frequenza di affezioni allergologiche (esempio: La
pollinosi in Ticino), la branca
allergologia ha molte difficoltà ad essere inserita nei programmi di
insegnamento. Infatti, si tratta di un campo di recente affermazione e la
maggior parte delle manifestazioni sono di tipo benigno.
Per contro la
conoscenza attuale delle possibilità di reazioni ad effetto mortale (ad esempio
si pensi all’allergia al veleno di api e di vespe) e l’approfondimento di
metodi scientificamente comprovati per facilitare la diagnosi, ha fatto sì che
in ogni ufficio medico venga data maggior importanza alle manifestazioni di tipo
allergico.
Il ruolo dell'informazione è sicuramente importante sia per preparare il paziente a sottoporsi agli esami paraclinici indispensabili per perfezionare la diagnosi, sia per la scelta specifica dell'esecuzione stessa di queste indagini.
La base dei testi delle pagine seguenti sono tratti da un articolo del nostro consulente Dr. Gilardi apparso su "Labor und Medizin", 24. Jg., Nr. 5, 1997. I consigli terapeutici e gli esempi di prevenzione sono frutto di aggiornamenti dei nostri specialisti consulenti, datati inizio 2002.
Allergologia: Allergie - Diagnosi - Terapie - Prevenzione - Consigli
© Allergostudio, pubblicato il 11.05.2002, aggiornato il 01.12.2007 23:16:28