Osteoporosi.ch - Diagnosi: Densitometria ossea

Densitometria ossea - Esame: clinico, laboratorio, radiologia, altri metodi

Oggi la diagnosi di osteoporosi può essere stabilità in modo semplice e preciso, già molto prima dell’insorgenza delle fratture, con una densitometria ossea, esame che permette di determinare l’esatto contenuto di calcio delle ossea.

Attualmente l’esame è praticato con la metodica DEXA (Dual energy X-ray Absorptiometry), una metodica che utilizza raggi X. La densitometria ossea con la tecnica DEXA è oggi il metodo diagnostico più corrente e universalmente riconosciuto per determinare la densità ossea. Questa tecnica consiste nel misurare l’assorbimento osseo di un raggio X, ciò che permette all’ordinatore di stabilire in modo molto preciso (con un errore del 1-2% solamente) la densità ossea e dunque del contenuto di calcio delle ossa misurate. L’esame è assolutamente indolore e privo di rischi (l’irradiazione è molto bassa e paragonabile ad un volo transatlantico in aereo).

Le definizioni di osteopenia e di osteoporosi dell'Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) si riferiscono solo alla densità ossea misurata con un'apparecchiatura DEXA al collo del femore e alla colonna lombare.

Dato che la densità ossea è al giorno d’oggi il fattore che meglio predice il rischio di frattura, ne consegue che la densitometria con metodologia DEXA è attualmente a livello mondiale il “gold-standard” nella diagnosi dell’osteoporosi. La densità ossea misurata con le apparecchiature DEXA è oggi l'unico parametro osseo misurabile che è proporzionale alla resistenza meccanica dell'osso. Si consideri che studi meccanici sull'osso hanno dimostrato che una riduzione di 35-50% della densità ossea comporta una diminuzione di 10 volte della resistenza dell'osso. Solitamente si misura la colonna lombare, il collo del femore e talvolta l'avanbraccio.

Rischio di frattura dell'anca nel prosieguo della vita per una donna di 50 anni (lifetime risk) in funzione della sua densità ossea.

Fratture del femore

Densità ossea

L’immagine mostra il rischio di frattura dell’anca in funzione della densità ossea, in una donna di 50 anni per il resto della vita. Per ogni diminuzione della densità ossea del 10% circa il rischio di frattura aumenta di 2 volte (-10% = x2; -20% = x4; ...).

Rischio relativo (RR) tra contenuto minerale osseo (CMO) e frattura dell'anca, tra colesterolo ed infarto del miocardio, tra tensione arteriosa (TA) ed ictus.

RR

Quartili

 

L’immagine dimostra che la densità ossea predice meglio il rischio di frattura dell’anca di quello che è in grado di fare la misura del colesterolo con l’infarto miocardico.

La densità ossea è espressa sia in funzione del picco di massa ossea teorico di un giovane adulto di 30 anni circa (T-score) ed in funzione dei valori medi per un collettivo della stessa età (Z-score).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce normale una densità ossea fino a 10% circa inferiore alla norma, osteopenia una riduzione della densità ossea tra 10 e 25% ed osteoporosi una densità ossea abbassata di oltre il 25% (rispetto ai valori medi della persona giovane, cioè rispetto al picco di massa osseo teorico) Più alta è l’età della persona misurata e più occorre naturalmente tener conto della riduzione fisiologica della densità ossea nella sua fascia d’età per la giusta decisione terapeutica.

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© Dr. P. Pancaldi, aggiornato  il 14.12.2008 17:27:53