Androstudio.ch - L'impotenza: Terapia

Disfunzione erettile: IntroduzioneCause Diagnosi Terapia Prevenzione Allarme

In caso di impotenza da cause organiche la terapia, prescritta dallo specialista andrologo dopo precisi ed accurati accertamenti diagnostici finalizzati alla identificazione delle esatte cause del sintomo impotenza, può essere solo medica farmacologica o chirurgica, associata sempre ad un supporto psicologico medico e psicosessuologico.

Generalmente però, nella stragrande maggioranza dei casi, la cura è medica, con farmaci somministrati o per bocca o per via iniettiva nei corpi cavernosi. Tale terapia iniettiva è di recente introduzione, risalendo al 1982, quando un chirurgo francese, il prof. Roland Virag, scoprì occasionalmente come la Papaverina provocasse una valida erezione una volta introdotta, con una puntura, nei corpi cavernosi del pene. Pochi anni dopo si è notato come le prostaglandine, meglio della Papaverina, iniettate nei corpi cavernosi, al dosaggio di 5, 10 o 20 microgrammi, provocando, quali potenti vasodilatatori locali, il rilasciamento della muscolatura liscia del corpi cavernosi, attivassero in modo rapido e molto potente la erezione, con una ottima rigidità della durata di 30-60 minuti. 

Per quanto concerne le terapie più recenti, annoveriamo la supposta endouretrale di prostaglandina (Muse®).

Molto conosciuta negli ultimi anni, quella che è stata definita la “pillola” per l’impotenza, riscuotendo un immediato interesse in tutto il mondo. Il farmaco, noto scientificamente come Sidenafil citrato, è in commercio con il nome di Viagra®, prodotto dalla ditta Pfizer. Pertanto questo non è un farmaco che risolverà tutti i casi di impotenza, ma certamente un ausilio terapeutico di estrema utilità, di facilissima somministrazione e con scarsi effetti collaterali negativi.


La terapia chirurgica

E' usata solo quando la terapia medica non ha successo. E' effettuata in reparti ospedalieri o universitari con Centri di Andrologia o Unità di Andrologia e di Urologia. Può contemplare una microchirurgia arteriosa (nel caso sia necessario procedere alla rivascolarizzazione di un  vaso arterioso essenziale al processo di erezione danneggiato da un trauma), oppure può mirare alla correzione della cosiddetta “fuga” venosa.  Questa è caratterizzata da un alterato meccanismo di occlusione delle vene, quando vi è un eccessivo ed accelerato deflusso di sangue dal pene con la conseguenza di una erezione di brevissima durata.  Infine la chirurgia può risolvere l’impotenza con l’impianto di protesi peniene, generalmente dinamiche, attivabili dal paziente stesso mediante un pulsante.

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Iniezione intracavernosa di Prostaglandine 

Oggidì tale tecnica di cura rimane una delle più usate in tutto il mondo, utilizzata o solo temporaneamente per poche settimane per riattivare i corpi cavernosi, o solo in occasione di accertamenti diagnostici cosiddetti dinamici, perché richiedenti un pene in erezione, oppure ancora come terapia definitiva in moltissimi casi di deficit erettile.  La recente introduzione in commercio di autoiniettori ha ulteriormente semplificato la iniezione di Prostaglandine: si tratta di strumenti aventi la forma e le dimensioni di una comune penna stilografica, già caricati con una siringa a dose di farmaco predeterminata, stabilita in precedenza dallo specialista uro-andrologo, e che permettono una iniezione automatica premendo un semplice pulsante.  In tal modo ago e siringa sono nascosti completamente alla vista del paziente, e lo strumento assomiglia in tutto e per tutto ad una penna. Ciononostante la terapia iniettiva non è sempre ben accettata dal paziente, che nel 30-40% dei casi abbandona sfiduciato e deluso la cura: egli infatti rifiuta l’ago, anche se eventualmente nascosto nell’autoiniettore, temendo di sentire dolore e bruciore durante la iniezione. Ma soprattutto è colpito da ansia, e talora anche da panico, o da rifiuto  psicologico del mezzo di somministrazione della Prostaglandina, ritenendo che tutta la tecnica di iniezione tolga spontaneità all’atto sessuale, che diventa così molto tecnologico ed artificioso, con erezione “ a comando” nel contesto di una sessualità che appare meccanicizzata, robotizzata e priva di tenerezza, che può fare a meno dei cosiddetti preliminari che costituiscono una non trascurabile parte del piacere.

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Supposta endouretrale di Prostaglandine (Muse®)

Negli ultimi due anni si è cercata una via di somministrazione alternativa per le Prostaglandine, che, quali potentissimi vasodilatatori ed inibitori dell’aggregrazione piastrinica, rimangono i farmaci più idonei alla terapia dell’impotenza.  Il rifiuto da parte del paziente, per i motivi sopra accennati, della via di somministrazione iniettiva con ago che introduce nei corpi cavernosi il farmaco, ha promosso l’introduzione del cosiddetto sistema Muse®, cioè l’uso di microsupposte uretrali. La tecnica è estremamente semplice e consiste nell’introduzione nell’uretra, attraverso una microcannula, di una piccola supposta, seguita da un semplice massaggio dell’uretra stessa per facilitarne l’assorbimento.  E’indispensabile sottolineare che il dosaggio della Prostaglandina da introdurre nell’uretra è stabilito dallo specialista uroandrologo, e non può essere a scelta del paziente se non vuole esporsi al rischio di pericolosi effetti negativi o complicanze.  Il farmaco introdotto col sistema Muse®, attualmente in vendita in Italia, ma facilmente acquistabile anche in Svizzera, è però risultato complessivamente meno valido delle Prostaglandine iniettate con ago, per cui talvolta la erezione è sufficiente per un rapporto, ma altre volte è invece caratterizzata da una tumescenza insufficiente e priva di una valida ed idonea rigidità.

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Viagra® (foglietto illustrativo in francese)

Esso agisce inibendo un enzima che si trova soprattutto nel pene, la “fotodiesterasi di tipo 5”, e  ciò provoca un aumento dei livelli di guanosina monofosfato ciclico (GMP-ciclico) che produce a sua volta un rilasciamento della mucolatura liscia del corpo cavernoso con aumento dell’afflusso di sangue al pene. 

Il farmaco raggiunge la massima concentrazione nel sangue già dopo 30-60 minuti dalla somministrazione orale, e pertanto l’effetto erettivo è molto precoce: da sottolineare che il Viagra® favorisce la normale reattività del pene agli stimoli erotici ed agisce solo in presenza di stimoli sessuali già dopo 30-60 minuti dalla sua assunzione per via orale, mentre non produce alcun effetto indesiderato o complicanza nel caso il paziente, dopo l’assunzione di Viagra®, decidesse di non avere alcun rapporto sessuale.  

Effetti collaterali 

Sono stati segnalati in rari casi, e comunque sono di lieve entità: 

Nella maggior parte dei casi il dosaggio consigliato è di 50 milligrammi, da assumere circa un’ora prima del rapporto sessuale, ma può essere sufficiente anche un dosaggio di 25 milligrammi, non superando comunque per la dose di 100 milligrammi. Il Viagra® è infatti commercializzato in compresse da 25, 50 e 100 milligrammi cadauna, ed il paziente dovrà attenersi alle dose consigliata dallo specialista uro-andrologo sulla base di ben precisi accertamenti diagnostici indispensabili prima di impostare qualsiasi terapia al fine di evitare gravi complicanze. 

Disponiamo di uno studio clinico effettuato negli Stati Uniti su circa 3700 pazienti a cui per 1 anno è stato consigliato il Viagra® nella impotenza sia da causa organica (con risultati positivi nel 58% dei casi, anche nei diabetici), sia da cause puramente psicologiche (con un miglioramento nell’84% dei casi).   

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Levitra®

Questo farmaco agisce in maniera analoga al Viagra®, secondo l'esperienza nella pratica. Si ricordano alcune particolarità:

In generale valgono tutte le precauzioni - effetti secondari inclusi - noti con l'uso del Viagra®.

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© Dr. S. Gilardi, SOS medicina, N.13, novembre-dicembre 1998, aggiornato il 08.02.2009 12:49:38